Dissetante e buono, in Italia è molto popolare: la ricetta per preparare il latte di mandorle trova infatti origine durante il Medioevo nei monasteri siciliani e oggi, come ieri, questa bevanda è molto diffusa al Meridione, dove viene preparata nei mesi caldi per realizzare gustose bibite fredde.
Bene accetto in tutte le diete e dai vegani, il latte di mandorle – semi oleosi ricchi di proprietà benefiche – è una bevanda dolce e gustosa che si distingue per l’eccellente apporto di antiossidanti e vitamina E, di acidi grassi insaturi (oleico e linoleico in particolare) e il ferro, calcio, fosforo e potassio. È molto digeribile e depurativo, perfetto per chi deve abbandonare l’assunzione di lattosio per varie ragioni e per chi ne ama il sapore e le benefiche virtù.
Farlo a casa non è difficile, ma può risultare deludente: se non è troppo amaro, riesce a essere stranamente acquoso e granuloso allo stesso tempo. Ecco le cose da ricordare quando preparate il vostro latte di mandorle: usate solo mandorle dolci ed evitate di:
- Utilizzarle tostate, zuccherate o salate: è davvero, davvero necessario usare solo mandorle sbucciate al naturale: niente mandorle salate o zuccherate perché modificheranno il sapore del latte di conseguenza (salato o troppo dolce) e niente mandorle tostate, perché sono secche e fragili, e renderebbero il latte meno cremoso, amplificandone inoltre le note amare. Le mandorle sbucciate al naturale sono fresche e dolci.
- Saltare l’ammollo: pianificate in anticipo: mandorle sbucciate al naturale hanno bisogno di essere lasciate in ammollo per almeno 12 ore prima della preparazione. Questa operazione rende le mandorle morbide e idratate dentro e fuori, che risulteranno in una conseguente consistenza omogenea e cremosa. Oltretutto, produrranno una quantità maggiore di liquido, poiché le mandorle ben ammollate frulleranno in modo più omogeneo e lasceranno indietro meno “polpa”. Come se ciò non bastasse, un altro risultato dell’ammollo prima dell’uso è che tale operazione attiva gli enzimi, rendendo il latte di mandorla più nutriente. Se non avete tempo per l’ammollo, è possibile frullare le mandorle con acqua molto calda, ma il risultato non si avvicinerà alle vostre aspettative. Mettete le mandorle a mollo la sera prima, e garantitevi una bevanda liscia e leggera.
- Utilizzare un rapporto mandorle/acqua non corretto: avrete bisogno di 4 parti di acqua per 1 parte di mandorle. Memorizzate questo rapporto, sarà valido anche per gustose bevande vegetali alternative, che mescolano le tipologie di frutta secca: da provare il connubio anacardi-mandorle o noci di macadamia-anacardi.
- Non frullare abbastanza: un buon latte di mandorla richiede un frullatore potente, meglio se ad alta velocità: le mandorle sono dure e vanno polverizzate. Usatelo a intermittenza per non surriscaldarle. Una volta frullate le mandorle in ammollo con l’acqua in giusta proporzione per circa 1 minuto abbondante (dipende dal vostro apparecchio), decidete che tipo di consistenza volete per la vostra bevanda: se lo utilizzerete per cucinare, basterà filtrarlo attraverso un colino a maglie medio-grosse. Se invece vi piace liscio e liquido, senza polpa, utilizzate un colino a maglie fitte; per un effetto seta al palato, utilizzate una garza o un sacchetto per latte vegetale.
- Non insaporire il vostro latte: il latte vaccino ha un’inconfondibile consistenza e sapore cremosi, per natura un equilibrio di dolce-salato. Il latte di mandorla, lasciato completamente al naturale, ha un gusto non sgradevole ma un po’ piatto. Tutto questo può cambiare con un paio di dritte per insaporirlo: dopo averlo frullato, aggiungete un pizzico di sale fino e un cucchiaino (poco!) di miele, di sciroppo d’agave o di acero, e frullate ancora il tutto. Dopo, potrete anche aggiungere, una volta filtrata la bevanda, frutti di bosco e frullarli con il latte di mandorla. Alcuni chef scelgono di unire 1/2 stecca di cannella, un dattero denocciolato e poco sale al momento dell’ammollo delle mandorle, per poi frullare tutto insieme.
- Usare mandorle andate a male: le mandorle irrancidiscono più velocemente di quanto si potrebbe pensare, e il latte di mandorla amplifica il sapore di andato a male meravigliosamente. Assicuratevi di utilizzare mandorle fresche, meglio se biologiche; se non siete sicuri, assaggiatele prima di ammollarle. Per mantenere le mandorle fresche più a lungo, tenetele nel freezer o in un luogo fresco, asciutto e buio in un contenitore ermetico.
Una volta pronto e filtrato, imbottigliate il latte di mandorla in una bottiglia di vetro, meglio se con tappo ermetico, e tenetela in frigorifero; va consumato entro 4 giorni al massimo.
Prima di berlo, ricordate di agitare sempre la bottiglia, perché nel latte di mandorle fatto in casa i grassi, dispersi in un liquido acquoso, tendono a separarsi.
Potete consumarlo con i cereali o aggiungerlo al caffè, berlo da solo oppure usarlo come ingrediente per preparare bevande fredde, granite, frullati di frutta; in cucina funziona come sostituto vegan del latte vaccino, quindi potete usarlo in alternativa a panna o burro per la preparazione di torte e piatti salati che includano il latte e suoi derivati.
Con tutte le sue virtù, va ricordato che il latte di mandorla non va consumato in modo eccessivo perché molto calorico, e non è adatto; chi è allergico alle mandorle, naturalmente dovrà evitarne il consumo. Il latte di mandorla non è inoltre una fonte adeguata per il corretto nutrimento dei bambini rispetto al latte materno o a quello in polvere.